Buongiorno a tutti!!
Come promesso su Instagram, eccoci qui con una nuova recensione. Quale sarà mai il libro di cui parleremo oggi? Ebbene sì, si tratta proprio del libro del nostro ultimo teaser: Il cuore nero delle donne, a cura di Luca Crovi.
Curatore: Luca Crovi
Casa editrice: Guanda
Pagine: 277
Prezzo di copertina: 17,50 €
Ebook: 9,99 €
Sinossi
L'altra faccia della passione è la furia. Pericolosissima è quella femminile, scatenata dalla gelosia, dalla disillusione, dalla sete di vendetta, sfociata in alcuni degli omicidi più efferati della storia del crimine: dall'antichità classica, in cui nobili mogli d'eroi come Clitemnestra o popolane come l'avvelenatrice romana Locusta tessevano intrighi densi di odio e potere, fino al Novecento in cui celebri amanti tradite, come Pia Bellentani e Rina Fort, nutrirono di incubi l'immaginario di un pubblico già allora assetato di atrocità. Otto tra le migliori noiriste italiane si cimentano con le signore belle e mortali che il tempo ha consegnato al mito, tra cui Lucrezia Borgia, la Monaca di Monza, la Contessa Tiepolo, la Saponificatrice di Correggio. Carnefici che furono anche vittime, ritratte senza assoluzione né condanna in racconti appassionati che ci fanno entrare nella loro vicenda umana, nella loro epoca storica, nella loro mente. Come scrive il curatore Luca Crovi, ognuno di essi è "una storia esemplare che parla della femminilità", di quel mistero capace di dare la vita come di toglierla. Altro che "piccole donne", le donne in realtà sono grandi: nel bene e nel male.
Recensione
Ho letto questo libro a sprazzi, intramezzandolo con altri romanzi, e devo ammettere che, adottando questo metodo, penso sia riuscito a entusiasmarmi ancora di più che se lo avessi letto tutto d'un fiato. Il cuore nero delle donne, infatti, è composto da otto storie di assassine - come ricorda il sottotitolo stesso - e, prendendomi un mese per leggerlo, ho avuto modo di assaporare ogni racconto in ogni suo particolare, senza nemmeno notare quello che, forse, potrebbe essere l'elemento disturbatore del libro, ossia il fatto che le storie sono state scritte da autori diversi, perlopiù donne, e che quindi gli stili e i punti di vista narrativi sono spesso completamente differenti l'uno dall'altro.
Quando ho comprato il libro, pensavo che sarebbe stato costellato di parti cruente, invece tutto è raccontato maggiormente da un punto di vista psicologico e mettendo in evidenza i sentimenti contrastanti di alcune assassine e le confessioni di altre. Certo, le parti macabre non mancano assolutamente, soprattutto nelle ultime storie, ma non sono gli elementi fondamentali.
Quello che mi è piaciuto in modo particolare è il tentativo di ogni scrittrice di approfondire la "propria" storia, di farla vedere attraverso determinati occhi - quelli della protagonista, della vittima o perfino di un investigatore - e di provare a dare una propria versione dei fatti. In alcuni casi, come in quello di Clitemnestra o della Locusta, penso sia stato molto più semplice fare ciò, ma anche nelle storie più vicine temporalmente a noi c'è il perfetto zampino dell'autrice che rende tutto molto più affascinante e intenso.
Non mi resta che invitarvi a leggere questo libro e dire che, a parer mio, si merita ben quattro boccoli.
Boccolo in su: ogni storia è raccontata in modo perfetto, con il giusto equilibrio tra psicologia e azione
Boccolo in giù: alcune volte le autrici tendono a tentare di giustificare il comportamento delle protagoniste delle loro storie e (ATTENZIONE SPOILER!) nella storia della Monaca di Monza, secondo me, doveva essere sviluppato meno il processo e più i fatti antecedenti a esso
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