Buongiorno a tutti, lettori!
Ieri vi ho promesso che le prime recensioni dell'anno sarebbero arrivate prestissimo ed eccomi qui, come ha fatto Jo ieri sera, a mantenere la promessa. Oggi, infatti, vorrei parlarvi di un libro perfetto per questo periodo invernale: La leggenda della rosa di Natale di Selma Lagerlöf, famosissima autrice svedese e Premio Nobel per la Letteratura nel 1909.
CASA EDITRICE: Iperborea
PAGINE: 128
PREZZO DI COPERTINA: 14,50 €
EBOOK: 7,99 €
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SINOSSI
Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l'umiltà dalla musica di un ruscello. Dietro un'apparente semplicità emerge una sottile indagine dell'animo umano: non c'è mai un "vissero felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l'accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. E quasi sempre il "miracolo" avviene attraverso un racconto nel racconto, quell'inesauribile potere dell'immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell'imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
RECENSIONE
Penso
che il titolo che è stato dato a questa raccolta di racconti non sia proprio adatto
a ciò che viene raccontato: certo, l’atmosfera che circonda il lettore mentre
legge il libro è sicuramente invernale – e, di conseguenza, per me natalizia –
però gli avrei dato un titolo più generico, come Leggende
svedesi o Storie nordiche… va
bene, non sarà bello come La leggenda
della rosa di Natale, ma questa è solo una delle sette storie presenti
nella raccolta.
Con
un titolo come questo, infatti, secondo me ci si aspetterebbe che il filo
conduttore fosse, appunto, il Natale, sia in quanto festa sia come ricorrenza
religiosa. E invece no: il denominatore comune di tutti questi racconti è, in
realtà, la presenza divina, la dimensione spirituale, che in alcuni racconti –
come nel primo (La leggenda della rosa di
Natale) o ne La Vecchia Agneta –
ha un ruolo fondamentale, mentre in altri fa solo da cornice.
Nei racconti
di Selma Lagerlöf non abbiamo quasi mai un happy
ending, o comunque non ciò che immaginiamo di solito quando pensiamo a
questo concetto, ma – come nelle storie di Esopo – alla fine di ogni storia
troviamo una morale, derivata dalle azioni che in essa vengono compiute o dalle
tragedie che vi accadono. Inoltre, la dimensione fiabesca e magica che troviamo in
questi racconti nordici è mescolata perfettamente con la storicità di
personaggi come l’imperatrice Maria Teresa o il re Gustavo III.
Detto
ciò, invito tutti a leggere questa raccolta, perché – titolo a parte – è
davvero molto bella e, credetemi, le pagine scorrono che è un piacere.
Boccolo
in su: mi sono piaciuti particolarmente i primi tre racconti – La leggenda
della rosa di Natale, Il Violinista e La Vecchia Agneta.
Boccolo
in giù: l’ultima storia non mi ha fatto impazzire (ma ovviamente non è detto
che per voi sia lo stesso).
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