Buona sera, lettori, e buon WE!
In questa uggiosa giornata milanese l'unica cosa che riesce a tirarmi su di morale è leggere un buon libro: siete d'accordo con me? Prima di rintanarmi ancora sul divano con una copertina e una bella tazza di tea caldo, però, eccomi qui a scrivere la prima recensione di febbraio: oggi parliamo de La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier.
CASA EDITRICE: Neri Pozza
COLLANA: I narratori delle tavole
PAGINE: 237
PAGINE: 237
PREZZO DI COPERTINA: 15,00 €
ebook: 7,99 €
ebook: 7,99 €
SITO UFFICIALE DELL'AUTRICE: Qui
SINOSSI
Delft, Olanda, XVII secolo. La vita scorre tranquilla nella prospera città olandese: ricchi e poveri, cattolici e protestanti, signori e servi, ognuno è al suo posto in un perfetto ordine sociale. Così, quando viene assunta come domestica in casa del celebre pittore Johannes Vermeer, Griet, una bella ragazza di sedici anni, riceve con precisione il suo compito: dovrà accudire con premura i sei figli dell'artista, non urtare la suscettibilità della scaltra suocera e, soprattutto, non irritare la sensuale, irrequieta, moglie del pittore e la sua gelosa domestica privata. Inesorabilmente, però, le cose andranno in modo diverso... Griet e Johannes Vermeer divideranno complicità e sentimenti, tensione e inganni.
RECENSIONE
Potrei stare qui a parlarvi de La ragazza con l'orecchino di perla per ore e ore, ma vi spoilererei troppe cose, quindi non vi preoccupate: mi limiterò solo scrivere poche righe.
Cosa dire di questo romanzo? Beh, che secondo me è stupendo, perché Tracy Chevalier è riuscita a prendere uno dei dipinti più famosi di Johannes Vermeer e a trasformarlo in un best-seller, in grado di catturare il lettore pagina dopo pagina.
Ogni rapporto, anche se minore, è ben costruito e perfettamente approfondito: quello travagliato del pittore con la moglie, quello tra la ragazza e un giovane macellaio, l'ambiente familiare e l'affetto che Griet prova per i suoi fratelli (soprattutto per la piccola Agnes) e, perfino il rapporto che si instaura tra Griet e van Ruijven - mecenate di Vermeer.
Le tematiche principali di questo libro, però, sono due: la prima è l'amore platonico che nasce tra Griet e Vermeer: sebbene abbiano ricevuto un’educazione diversa e facciano parte di due differenti classi sociali, infatti, i due personaggi sono in fondo molto simili e, riconoscendo immediatamente la capacità di Griet di saper comunicare attraverso i colori e le luci, il pittore piano piano la introduce nel misterioso mondo dei suoi dipinti.
La seconda, che appare conseguente a questa appena citata ma in realtà non lo è fino in fondo, è quella che accomuna la fanciulla al mondo della pittura (perché, alla fine, loro due i veri protagonisti del romanzo). Perché ho detto che questa tematica non è completamente collegata al mondo di Vermeer? Perché, ovviamente, con il termine "pittura" non parlo solo dei dipinti - nonostante ce ne siano davvero tanti menzionati ne La ragazza con l'orecchino di perla - ma anche del fatto che in ogni pagina, in ogni scena e in ogni situazione è come se tutto facesse parte di un grande quadro, in cui anche i minimi dettagli possono essere importanti.
Il fiore all'occhiello del libro, infine, secondo me è il finale un po' nostalgico, che riesce a mantenere viva l'attenzione del lettore fino all'ultima pagina: direi assolutamente perfetto per un libro del genere, al quale do il massimo dei libricini.
Boccolo in su: il fatto che tutto il romanzo sia impregnato di pittura e di colori e, come ho appena detto, il finale assolutamente perfetto.
Boccolo in giù: forse non è proprio adatto a un pubblico maschile.
Cosa dire di questo romanzo? Beh, che secondo me è stupendo, perché Tracy Chevalier è riuscita a prendere uno dei dipinti più famosi di Johannes Vermeer e a trasformarlo in un best-seller, in grado di catturare il lettore pagina dopo pagina.
Ogni rapporto, anche se minore, è ben costruito e perfettamente approfondito: quello travagliato del pittore con la moglie, quello tra la ragazza e un giovane macellaio, l'ambiente familiare e l'affetto che Griet prova per i suoi fratelli (soprattutto per la piccola Agnes) e, perfino il rapporto che si instaura tra Griet e van Ruijven - mecenate di Vermeer.
Le tematiche principali di questo libro, però, sono due: la prima è l'amore platonico che nasce tra Griet e Vermeer: sebbene abbiano ricevuto un’educazione diversa e facciano parte di due differenti classi sociali, infatti, i due personaggi sono in fondo molto simili e, riconoscendo immediatamente la capacità di Griet di saper comunicare attraverso i colori e le luci, il pittore piano piano la introduce nel misterioso mondo dei suoi dipinti.
La seconda, che appare conseguente a questa appena citata ma in realtà non lo è fino in fondo, è quella che accomuna la fanciulla al mondo della pittura (perché, alla fine, loro due i veri protagonisti del romanzo). Perché ho detto che questa tematica non è completamente collegata al mondo di Vermeer? Perché, ovviamente, con il termine "pittura" non parlo solo dei dipinti - nonostante ce ne siano davvero tanti menzionati ne La ragazza con l'orecchino di perla - ma anche del fatto che in ogni pagina, in ogni scena e in ogni situazione è come se tutto facesse parte di un grande quadro, in cui anche i minimi dettagli possono essere importanti.
Il fiore all'occhiello del libro, infine, secondo me è il finale un po' nostalgico, che riesce a mantenere viva l'attenzione del lettore fino all'ultima pagina: direi assolutamente perfetto per un libro del genere, al quale do il massimo dei libricini.
Boccolo in su: il fatto che tutto il romanzo sia impregnato di pittura e di colori e, come ho appena detto, il finale assolutamente perfetto.
Boccolo in giù: forse non è proprio adatto a un pubblico maschile.
curiosità
Nel 2003 da questo libro è stato tratto l'omonimo film di Peter Webber, candidato a tre premi Oscar nel 2004 (Migliori costumi, Miglior fotografia e Miglior
scenografia) e con protagonisti Scarlett Johansson e Colin Firth.
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