Buonasera, readers!
È da un bel po' di tempo che non scrivo una recensione per questa rubrica e devo ammettere che mi è mancato. Quindi, eccomi qui per parlarvi di un Classico senza età che ho letto quasi un anno fa per l'università e che mi ha affascinata: Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1974
LA MIA EDIZIONE: 1988
CASA EDITRICE: Garzanti
COLLANA: Gli elefanti
PAGINE: 199
PREZZO DI COPERTINA (Mondadori): 11,00 €
PREZZO DI COPERTINA (Mondadori): 11,00 €
EBOOK: 6,99 €
LINK PER L'ACQUISTO: Qui
SINOSSI
Il romanzo è ambientato
verso la fine della seconda guerra mondiale in un piccolo paesino della Liguria
dove Pin, un ragazzo orfano, vive insieme con la sorella Rina, una giovane
prostituta, nel quartiere del Carruggio Lungo. Mentre lei passa le sue giornate
intrattenendo molti stranieri nella sua stanza, Pin trascorre il tempo
all’osteria comportandosi come un buffone per far divertire gli uomini. È
proprio all’osteria che gli viene ordinato da alcuni amici di rubare la pistola
al marinaio tedesco che frequentava sua sorella. La notte successiva Pin ruba
l’arma; ma una volta arrivato all’osteria, rendendosi conto che gli amici non
lo accettano per quello che è, decide di tenersi la pistola e di nasconderla in
un posto sicuro che lui solo conosce, un posto magico dove i ragni fanno il
nido.
RECENSIONE
Nonostante Il
sentiero dei nidi di ragno sia un romanzo storico pubblicato più di quarant’anni
fa, quella trattata nel libro è una storia semplice, che mette in evidenza
importanti temi, presenti ancora oggi nella nostra società.
Si può individuare
nell’amicizia il filo conduttore dell’intero romanzo: vediamo come il
protagonista abbia fin dal primo momento bisogno di un amico che gli stia
vicino, che lo sorregga e lo conforti nei momenti più difficili. L’amico per
Pin deve essere “Grande”, in lui deve poter riversare tutta la sua fiducia e
deve potergli parlare liberamente di tutti i suoi problemi, sapendo che
dall’altra parte c’è qualcuno che lo ascolta e gli dà consigli.
La guerra, poi, è una
tematica molto approfondita soprattutto nella seconda parte della storia. È descritta
così com’è, dura e cruda – anche se in alcuni passi ci vengono riportate frasi
per lo più ironiche che alleggeriscono la situazione disastrosa – e, quindi, come
non pensare ai giorni nostri? Essa ha sempre spaventato e sempre spaventerà
l’uomo e, così come vediamo nel libro, le angosce, le paure e i timori di un
soldato – e non solo – non si riescono neppure a descrivere.
L’ultima tematica di
notevole importanza sviluppata ne Il sentiero dei nidi di ragno è
l’adolescenza, vista come il periodo della vita nel quale ci si sente grandi e
si pensa di essere diventati uomini o donne prima del tempo. Ed è proprio
questo continuo cercare di essere adulto che porta Pin a essere diffidente
verso tutti quelli che lo circondano. L’adolescenza contiene gli anni più belli
di tutta la vita: in essa si impara a essere veri amici, ad amare e si
comprende il vero significato della tristezza e del dolore. Essere adolescenti
non significa sentirsi più grandi di tutti perché si comincia a essere indipendenti,
ma vuol dire vivere con e donare gioia e felicità - che di certo non mancano a
un ragazzo di questa età; deve essere goduta fino in fondo, condividendo
insieme agli amici le esperienze più belle, affinché lasci dentro di noi una
traccia indelebile.
Boccolo in su: penso che il finale sia perfetto
Boccolo in giù: forse qualcuno potrebbe considerare il linguaggio utilizzato da Calvino un po' "pesante"
Nessun commento :
Posta un commento