sabato 19 settembre 2015

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome - Alice Basso

Buongiorno, cari lettori!
Sperando che il vostro WE sia iniziato nel migliore dei modi, ecco a voi la recensione di un libro che mi ha particolarmente sorpreso: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso.

Autrice: Alice Basso
Casa editrice: Garzanti
Pagine: 280
Prezzo di copertina: 14,90 €
Link per l'acquisto: QUI

Sinossi
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora.
Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei.
E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili. Proprio ora che ha bisogno di tutta la sua concentrazione. Perché un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. C'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore.
Come nel più classico dei romanzi, Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c'è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo: dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.

Recensione
Cosa dire de L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome? Innanzitutto che la copertina mi ha catturata esattamente nel momento in cui l’ho vista, perché questi due occhioni, che fissano così intensamente chiunque prenda in mano il libro, danno l’aria di avere al loro interno un mondo intero, tutto da scoprire.
Ed effettivamente quello che intraprendiamo in questo romanzo è un viaggio nella mente di Silvana - per tutti Vani: tutto ciò che accade, i personaggi, i luoghi vengono descritti dal suo punto di vista, attraverso i suoi occhi, quelli di una ghostwriter. Una ghostwriter che, come tutti gli scrittori senza nome che si rispettino, è capace di entrare nella mente delle persone, capire quello che pensano da delle espressioni o da alcuni atteggiamenti, come se fosse quasi uno psicologo.
Devo ammettere che inizialmente il libro non mi ha fatto impazzire, perché ha un ritmo lento, molto descrittivo, che non mi aveva permesso di inquadrare bene il carattere introverso e da orso bruno – come si autodefinisce la stessa protagonista – di Vani. Poi, però, tutto diventa un crescendo, la tensione inizia a farsi sentire, i personaggi iniziano a prendere forma, i fatti iniziano a capitare… e il libro inizia a prendere sempre di più.
Questo libro, a parer mio, ha tutto. Ha un romanticismo tutto suo, che allo stesso tempo è dolce e burbero, passionale e cauto. Ha quella vena di giallo che intriga, ma non annoia se non si ama il genere. Ha un aspetto psicologico, che, nonostante sia presente in ogni singola pagina, non stanca mai. E soprattutto è un romanzo di formazione: durante questo viaggio non è solo il lettore che impara a capire Vani, ma anche lei stessa si trova a scoprire particolarità del suo carattere e del suo modo di pensare.

Insomma, secondo me è un libro che si merita ben quattro boccoli.



Boccolo in su: la storia in sé e, soprattutto, il fatto che questo sia un libro che parla di libri.

Boccolo in giù: forse avrei creato una protagonista un po' più fiduciosa nel genere umano, ma è anche questa una delle caratteristiche del libro.

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