Ciao a tutti!
Oggi qui a Milano settembre inizia a farsi sentire, ma non ci lasciamo scoraggiare e siamo cariche per proporvi un'altra recensione. Parliamo di Ultimo piano (o porno totale) di Francesco D'Isa.
Casa editrice: Imprimatur
Pagine: 208
Sinossi
Ultimo piano narra la vicenda di un fratello e una sorella, di nome Claude e Claude, che lavorano nell'industria pornografica in ruoli diversi e con scopi opposti. La loro storia ruota attorno alla nascente carriera della donna e a un film dalle incredibili proprietà, il “porno totale”, che risucchierà le loro vite assieme a quelle di congiunti, amici e colleghi. Narratore e deus ex machina è Frank Spiegelman, «uomo orrendo» e proprietario della più grande casa di produzione pornografica di una Varsavia immaginaria, «capitale dell’Europa Federale».
Ultimo piano narra la vicenda di un fratello e una sorella, di nome Claude e Claude, che lavorano nell'industria pornografica in ruoli diversi e con scopi opposti. La loro storia ruota attorno alla nascente carriera della donna e a un film dalle incredibili proprietà, il “porno totale”, che risucchierà le loro vite assieme a quelle di congiunti, amici e colleghi. Narratore e deus ex machina è Frank Spiegelman, «uomo orrendo» e proprietario della più grande casa di produzione pornografica di una Varsavia immaginaria, «capitale dell’Europa Federale».
Tutto inizia, si svolge e finisce all'interno del grattacielo della sua azienda; un edificio che, grazie alla sua particolare struttura, influirà sullo stesso svolgersi degli eventi. Un romanzo che intreccia erotismo, filosofia, satira e distopia, ben imbrigliati dalla figura narrante, che li porterà verso la sintesi di un’inattesa conclusione. Un libro permeato da un erotismo che lo avvolge nella sua interezza senza mai esplicitarsi: la tensione rimarrà un rumore di fondo inespresso – perlomeno fino alla chiusura dell’inevitabile climax.
Recensione
Come già anticipato
nell’anteprima, leggendo il sottotitolo di questo libro e vedendo la copertina
sono rimasta un po’ sconcertata, perché non sapevo proprio cosa aspettarmi:
temevo che fosse un altro romanzo “à la Cinquanta
sfumature di grigio”, ma sapevo – avendo letto il primo libro di Francesco
D’Isa, Anna. Storia di un palindromo
(che, se siete interessati, potete trovare QUI) – che non sarebbe stato nel suo
stile scrivere qualcosa di così scontato.
Effettivamente, Ultimo piano (o porno totale) è tutto
tranne che scontato: la storia che viene raccontata è molto diversa da quelle
che si immaginano pensando a un porno. Certo, ci sono alcune scene hot – soprattutto verso la fine del
romanzo – ma tre quarti del libro parla dell’esperienza di Claude (lui) e della
perenne presenza nella sua mente e nella sua vita di Claude (lei). Questi due
fratelli, l’uno completamente l’opposto dell’altro, lui più riflessivo, lei più
impulsiva, ma con la stessa strana passione: girare film pornografici. Ad
allentare la tensione “erotica” che si crea tra le pagine, c’è l’inimitabile
stile dell’autore, a volte forse un po’ troppo filosofico per il tema che si
sta trattando.
È molto interessante il fatto che
il narratore non sia uno dei personaggi principali, ma che sia ugualmente onnisciente,
come se i personaggi della storia fossero costantemente nell’occhio del Grande Fratello o fossero continuamente sugli schermi di tutto il mondo, come nel
famoso film The Truman Show.
Quella che si crea è una
situazione completamente irreale, con personaggi estremizzati, che sembra
mostrare una sorta di metafora della nostra società: il grattacielo dentro il
quale ci troviamo, infatti, è gerarchizzato e i potenti - che vivono ai piani
superiori - hanno tutto, a differenza di quelli dei primi piani - ossia coloro
che hanno già avuto da molto tempo il loro momento di gloria nel settore
pornografico.
Sinceramente mi sarei aspettata
qualcosa di più sia dal punto di vista contenutistico, perché è un libro che
lascia un po’ di amaro in bocca, sia dal punto di vista narrativo, perché
secondo me il punto di svolta arriva troppo tardi nel racconto, ed è per questo
motivo che non posso dargli più di tre
boccoli.
Boccolo in su: è una storia tutt'altro che scontata e completamente diversa da come la si potrebbe immaginare
Boccolo in giù: ci sono troppi particolari e troppi finali non detti, secondo me: lascia troppo in sospeso
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